Melanoma: sicuro periodo di infusione ridotto per ipilimumab

La dose standard di ipilimumab può essere infusa in sicurezza nell’arco di 30 minuti con un tasso accettabile di reazioni correlate all’infusione. Come ricordato da Paul Chapman del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, autore di uno studio in materia su più di 1.000 pazienti, nel 2011 all’atto della prima approvazione dell’ipilimumab per il trattamento del melanoma metastatico negli USA era stato specificato un periodo di infusione standard di 90 minuti per la dose standard di 3 mg/kg. La base di questa raccomandazione era poco chiara sin dall’inizio ma, presumibilmente, essa era intesa a minimizzare proprio le reazioni correlate all’infusione.

Gli studi clinici sull’ipilimumab, però, hanno testato anche una dose da 10 mg/kg nell’arco di 90 minuti, che si traduce in una dose di 3 mg/kg nei primi 30 minuti di trattamento. Secondo il presente studio, l’ipilimumab può essere infuso in sicurezza in 30 minuti anziché nei 90 minuti standard. Ciò consente di risparmiare tempo per il paziente e,  inoltre, in un centro oncologico consente anche di trattare più pazienti al giorno.

Il tasso di reazione osservato è stato del 5,8%, e si è trattato di reazioni verificatesi soltanto all’atto della seconda somministrazione. Tutti i pazienti colpiti hanno però potuto proseguire la terapia senza problemi con l’ausilio di una premedicazione.  Peraltro, secondo i ricercatori, i dati raccolti dimostrano anche che una volta che un farmaco è stato approvato rimane ancora la possibilità di ottimizzare notevolmente la sua metodica di somministrazione. (J Clin Oncol online 2015, pubblicato il 29/6)

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